In occasione della conclusione della prima annualità di ricerche nel sito di Santa Barbara de Turre, venerdì 16 novembre 2018 si terrà l'iniziativa di archeologia pubblica denominata "scavi aperti". Dalle ore 9 alle ore 13 sarà possibile osservare gli archeologi e gli studenti al lavoro; dalle ore 12 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 17 si terranno le visite guidate nel parco.
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IL PROGETTO DI SCAVI ARCHEOLOGICI A SANTA BARBARA DE TURRE
Il Comune di Bauladu ha ottenuto da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo la concessione di ricerche e scavi archeologici nel sito di Santa Barbara de Turre per gli anni 2018, 2019 e 2020.
La direzione scientifica delle ricerche è stata affidata al Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università degli Studi di Sassari, con il quale il Comune di Bauladu già collabora per il progetto, iniziato nel 2013 e tuttora in corso, denominato “Paesaggi del Montiferru e del Campidano di Milis”. Nello specifico le indagini sono dirette da Giuseppe Maisola, dottore di ricerca e assegnista nonché cultore della materia Archeologia Cristiana e Medievale presso il suddetto Dipartimento, e sono indirizzate all’ottenimento di nuovi dati per quanto concerne la formazione, lo sviluppo e le dinamiche dell’insediamento strutturatosi attorno al nuraghe fino al suo abbandono, avvenuto - sulla scorta dei dati attualmente in nostro possesso - non prima del XIII secolo inoltrato.
Il sito era già stato oggetto di indagini dal 1986 al 1989. Allora le ricerche vennero affidate all’Università di Los Angeles (Lenore J. Gallin) in collaborazione con la Soprintendenza archeologica per le province di Cagliari e Oristano (Salvatore Sebis, Paolo Benito Serra). La campagna di scavi consentì di ottenere importanti dati per quanto riguarda le fasi di età nuragica (in particolare dell’Età del Bronzo finale) dell’insediamento, evidenziando non solo strutture abitative e importanti elementi relativi alla vita quotidiana, ma anche strutture di tipo cerimoniale e spazi comunitari. Inoltre consentirono di ottenere informazioni di grandissima importanza in relazione all’economia agro – pastorale e alle attività artigianali che caratterizzavano l’insediamento.
Con le nuove ricerche si allarga l’area di scavo in direzione sud, con l’obiettivo di chiarire meglio le problematiche relative alle tipologie insediative e alla vita quotidiana delle fasi che vanno dall’età romana avanzata all’alto medioevo, senza ovviamente evitare di approfondire lo studio della complessa stratigrafia a partire dagli strati emergenti per giungere sino al terreno vergine, in modo tale da ricostruire a ritroso l’articolata dinamica di nascita, sviluppo e abbandono dell’insediamento.
Contestualmente l’area interessata dagli scavi del 1986-1989 è stata ripulita integralmente al fine di rimettere in evidenza le strutture già indagate e valutarne lo stato di conservazione anche in previsione dei necessari interventi di consolidamento e restauro conservativo. L’intero areale dell’insediamento (15000 mq circa) è stato sottoposto ad un programma di ricognizioni di tipo sistematico e intensivo con la raccolta dei materiali di superficie funzionale all’individuazione puntuale dell’area della Domo medievale di Santa Barbara de Turre, ad oggi ancora non precisamente identificabile. La raccolta di elementi relativi alla frequentazione bassomedievale può indirizzare l’apertura di nuovi settori di scavo (con le dimensioni e le forme che verranno ritenute più opportune) funzionali all’individuazione della chiesa dedicata a Santa Barbara e alle strutture abitative e produttive del villaggio connesso alle proprietà dell’importante abbazia camaldolese di Santa Maria di Bonarcado.
Le ricerche oltre ai fini puramente scientifici e di ricostruzione storica si pongono l’obiettivo di avviare una adeguata valorizzazione del sito e del parco di Santa Barbara, avente, oltre che grandi potenzialità attrattive considerata la felice posizione dal punto di vista logistico data dalla contiguità con la principale arteria viaria dell’Isola, la Strada Statale 131, da cui il sito dista appena 900 m in linea d’aria. La valorizzazione dell’area archeologica e del parco di Santa Barbara può consentire l’avvio di una serie di iniziative volte alla creazione di una rete di itinerari in grado di mettere in relazione il sito di Santa Barbara con altri siti di interesse storico – culturale e paesaggistico del territorio di Bauladu e non solo.
Le indagini stratigrafiche hanno preso il via il 6 ottobre 2018 e sono state effettuate con l’ausilio di studenti di archeologia provenienti dai corsi di Beni Culturali dell’Università degli Studi di Sassari e dalla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici Nesiotika dell'Università degli Studi di Sassari, con sede a Oristano.
Il 30 ottobre 2018 la Regione Autonoma della Sardegna, nell’ambito del Piano straordinario di scavi archeologici, ha concesso un contributo di 80.000,00 euro al Comune di Bauladu per nuove attività di ricerca nel sito di Santa Barbara de Turre. Il finanziamento si aggiunge alla campagna triennale di scavi già avviata. Le risorse, da impegnare nel 2019, saranno utili per interventi di restauro, di miglioramento dell’accessibilità e della fruizione del parco archeologico.