A Bauladu in occasione de Sa Die de sa Sardigna sarà celebrata la messa in lingua sarda. Domenica 28 aprile, alle ore 9:30 nella chiesa di San Gregorio Magno, prospiciente alla piazza dedicata al patriota sardo Giovanni Maria Angioy, saranno pronunciati in sardo i canti, i riti iniziali, le letture, il salmo, le preghiere dei fedeli e le orazioni, il Santus, l’Agnus Dei e il Padre nostro. Ma non la preghiera eucaristica: per questa parte manca ancora il via libera della Santa Sede, ma l’iter è già avviato.
Il parroco del paese, Don Fabio Marras, ha accettato di buon grado la proposta dell’Amministrazione Comunale del paese di officiare la messa in sardo, quale gesto tangibile di convinta partecipazione della Chiesa alla Giornata Nazionale del Popolo Sardo.
Già un anno fa i vescovi isolani, riuniti ad Oristano nella Conferenza Episcopale Sarda, avevano espresso «convita adesione allo spirito e alla portata storico-culturale della giornata per una sempre più corale e partecipata autocoscienza del popolo sardo circa la propria identità ed i percorsi più idonei a rafforzarne la coesione sociale e il comune impegno nella costruzione del proprio futuro». Il traguardo della messa in lingua sarda, ha ribadito quest’anno il Servizio di Informazione Regionale, è «una importante conquista dei vescovi isolani, benché ancora in via sperimentale».
Nella stessa giornata a Bauladu, in occasione di Monumenti Aperti, guidati dalla voce degli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, si potranno visitare i principali siti di interesse culturale del paese: le chiese di San Gregorio Magno, di San Lorenzo e di Santa Vittoria, le opere d’arte di Antonio Atza custodite nell’aula consiliare ed il parco archeologico di Santa Barbara, oggetto di recenti attività di ricerca. Maggiori informazioni:
http://bit.ly/2GF4uJ6
«Conoscere la storia del proprio paese è un fatto culturale certo, ma anche politico e persino economico. Avere consapevolezza di ciò che è avvenuto nel passato, significa valorizzare il presente, dargli un lustro diverso, significa far parlare luoghi e cose: è la condizione di base necessaria per generare ricchezza sul territorio. L’Amministrazione Comunale di Bauladu crede fortemente che non vi possa essere crescita senza conoscenza, per questo motivo sceglie di investire in cultura affinché le nuove generazioni possano rispettare e curare con amore le proprie radici»