È stata pubblicata la graduatoria relativa alla
prima annualità del bando per la concessione di contributi ai cittadini per la
bonifica e lo smaltimento dell’amianto presente nel territorio comunale. Agli uffici dell’ente sono pervenute 21 domande, di cui 18 ammesse al finanziamento, per un totale di
164.000,00 euro di risorse già stanziante nel bilancio comunale, che permetteranno di
eliminare circa 3.000 mq della fibra nociva dall’ambiente.
Il progetto prevede la concessione di contributi a fondo perduto per importi pari al 95% delle spese sostenute, con l’obiettivo di eliminare completamente l’amianto dal territorio comunale in tre anni e fare di Bauladu il primo comune «amianto zero» della Sardegna.
Nei mesi scorsi l’attività di mappatura condotta dall’associazione ex Esposti Amianto della Sardegna aveva attestato la presenza di 11.772 mq di manufatti in amianto nel paese. Di questi, 682 mq si trovano in aree ad alta priorità (ovvero in prossimità di luoghi di pubblico interesse) e ben 3813 mq (un terzo del totale) nelle campagne del paese.
Nei prossimi giorni i beneficiari della misura riceveranno comunicazione scritta di avvenuto finanziamento dell’istanza. Entro la fine dell’estate è prevista la pubblicazione di una seconda annualità del bando.
«Nonostante siano trascorsi quasi trent’anni dalla promulgazione della legge che ne vieta l’uso e la commercializzazione a causa dell’elevato grado di pericolosità dovuto alla dispersione di polveri nocive, la presenza dell’amianto continua ad essere un tema di grande attualità nella nostra comunità e in tutta l’Isola. Questa preoccupante situazione ha portato l’amministrazione comunale a programmare risorse e strumenti straordinari di intervento. Fino ad oggi possiamo dirci soddisfatti della risposta della comunità: il ruolo dei cittadini è fondamentale ai fini del raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di eliminare completamente la fibra nociva dal territorio comunale. Siamo solo all’inizio del cammino, ben consapevoli che la strada da percorrere è ancora tanta. Ma altrettanto determinati a portare avanti una battaglia – purtroppo – ancora attuale a tutela della salute pubblica».